Chiesa di San Michele

Testo di Ermanno Gardinali

La chiesa di S. Michele è di antica tradizione locale per la sua dedicazione al Santo e potrebbe risalire all’epoca longobarda. La si ritiene sorta su quella primeva edificazione. L’attuale edificio é riferito al tardo romanico o al primo gotico – lombardo. Di particolare interesse il cotto del rosone di facciata e di quello del portale. All’interno, interessanti affreschi tappezzano la parete sinistra e mostrano, pur nei limiti del livello artistico dei pittori, la buona mano della scuola vercellese se non proprio specificamente della bottega laniniana. Qualche studioso ha ipotizzato che l’affresco della Madonna insediata, del 1544, subito all’ingresso a navata sinistra, sia addirittura opera del maestro. Ad epoca anteriore (sec. XV), è attribuito l’affresco della natività. Altri dipinti scoperti nel sottotetto ci propongono una lettura più attenta della sua origine. La chiesa è stata sempre gestita dalla Comunità robbiese formata da piccoli e medio proprietari terrieri che vi insediarono, nel sec. XVII, la confraternita del SS. Sacramento. In fondo alla navata sinistra, l’altare detto di S. Giuseppe, porta l’insegna araldica del Comune di Robbio ed un grande quadro con i santi protettori del paese: S. Giuseppe, S. Valeriano, S. Sebastiano, S. Gioachino e S. Rocco. A proposito dell’insegna araldica robbiese, uno scudetto con due ruote e un albero al centro, si trova inciso all’esterno, in una finestra della stessa chiesa, datato 1557. La chiesa funzionava da succursale della parrocchia per 6 mesi dell’anno, durante la stagione invernale. Fu utilizzata per i giuramenti di fedeltà dei capi di casa quando venivano i feudatari a prendere possesso del loro feudo. Nel corso dei secoli, subì manomissioni e rifacimenti come nel 1700 quando furono costruiti il coro ed un nuovo campanile di chiaro stile barocco come alcuni stucchi dell’interno che forse ci occultano altri interessanti affreschi. Si salvò dalle perquisizioni napoleoniche dimostrando di essere proprietà comunale ed in sua vece finì nelle mani del demanio la secentesca chiesa della Madonna delle Grazie in piazza Marliano. Durante la prima guerra mondiale la Croce Rossa la utilizzò come ospedale militare. A tale uso era già stata destinata in occasione della battaglia di Palestro, nella seconda guerra di indipendenza.